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Resistere alle intemperie nel mercato delle assicurazioni
January 06, 2020
Da sempre le tendenze nel mercato assicurativo generale influiscono sul mercato delle captive, dal momento che molte di esse sono nate quando la capacità assicurativa per determinati rami è diventata più difficile da reperire oppure più costosa. Matt Latham, Global Head of Captives & Global Programmes, ritiene che il progressivo aumento della complessità del mercato potrebbe tradursi in un ulteriore picco di attività assicurative per le captive.
A metà degli anni ‘80 del secolo scorso un gruppo di grandi società ha istituito le captive nel tentativo di gestire la crisi statunitense nel ramo della responsabilità civile. Proprio in quel periodo sono nate XL, predecessore di É«¶à¶àÊÓÆµ e ACE, che ora fanno entrambe parte di compagnie assicurative globali.
Questa storia esemplifica la genesi di numerose captive, spesso nate per rispondere ai problemi presenti nel complessivo mercato assicurativo.
I tempi sono di nuovo avversi in ambito assicurativo. Le perdite legate a grandi catastrofi hanno inciso sui mercati di assicurazioni, riassicurazioni e retrocessioni. Due anni fa gli uragani Harvey, Irma e Maria si sono abbattuti su parte degli USA e dei Caraibi, provocando morti, distruzione su larga scala e notevoli perdite assicurate.
L’anno scorso, inoltre, tempeste negli USA, in Giappone e in Europa, incendi, gelate, alluvioni e siccità hanno comportato un ulteriore, notevole impatto in termini di perdite per l’intero settore delle assicurazioni.
Di conseguenza, gli assicuratori si sono visti costretti a ridurre la capacità in determinati rami e a imboccare la strada degli aumenti dei premi o delle modifiche alle condizioni di polizza. Considerata la presenza di altri fattori, quali una congiuntura caratterizzata da tassi di interesse costantemente bassi, sembra plausibile ipotizzare che questa tendenza si protrarrà ancora.
Con le condizioni del mercato in evoluzione, possedere una captive può rivelarsi una carta estremamente utile da giocare nella gestione del rischio. Gli acquirenti che scelgono di assumere una quota maggiore di rischio tramite un canale come la captive possono acquistare la copertura nei mercati assicurativi a un attachment point superiore, in cui i tassi possono essere soggetti a pressioni inferiori.
L’importanza dei premi
Uno dei grandi vantaggi garantiti dalla sottoscrizione tramite una captive è il maggiore controllo sul premio che si intende imporre. Il prezzo è legato esclusivamente alle perdite subite dall’azienda e non alle perdite del mercato in generale unite ad altre macro circostanze.
In altre parole, la captive riesce in qualche modo a proteggere l’azienda dalle oscillazioni dei prezzi che caratterizzano il mercato assicurativo. Maggiore è il rischio assunto, superiore è il controllo sul tuo premio assicurativo.
Per fare un esempio, una società può acquistare una polizza per danni agli immobili e interruzione delle attività per un massimale di 100 milioni di euro, avvalendosi di una captive per coprire i primi 500.000 euro di eventuali perdite e del mercato tradizionale per il resto. La captive ha un premio di 1 milione di euro, mentre il resto del mercato attualmente impone 4 milioni.
Considerate le attuali condizioni di mercato e la scarsa propensione per il settore in cui opera il cliente (settore che ha subito notevoli perdite di beni), il mercato delle assicurazioni intende aumentare il prezzo fino a 6 milioni di euro. Al fine di mitigare tale spesa, e contando sui propri processi di gestione del rischio, la captive accetta di far salire la propria ritenzione a 2,5 milioni di euro, chiedendo un premio di 2 milioni di euro. A fronte della maggiore ritenzione, il mercato delle assicurazioni accetta di offrire termini oltre i 2,5 milioni di euro per un premio di 3,5 milioni di euro, anziché i 6 milioni originariamente richiesti.
Di conseguenza, il premio totale si attesta così a 5,5 milioni di euro invece dei potenziali 7 milioni. La captive si è assunta un rischio maggiore, pertanto non dovremmo limitarci a considerare il premio, ma il fatto che tenere conto dei normali schemi di perdita abbia permesso di mitigare aumenti di prezzo non riconducibili alla propria storia in termini di perdite. Grazie a questo tipo di schema, tutte le parti riescono a concepire il modello ottimizzato di finanziamento del rischio per il cliente. Inoltre, si instaura un rapporto in cui gli interessi di tutti sono allineati.
Nuovi termini, nuovi rischi
I rischi informatici sono un ambito per cui si considera sempre più spesso il ricorso alle captive.
Poiché i sottoscrittori sono sempre più orientati a inserire nelle polizze esclusioni chiare che mirano a evitare le esposizioni ai cosiddetti rischi informatici “silenti”, molti clienti hanno iniziato a valutare la possibilità di attribuire una quota maggiore della copertura per il cyber risk alle captive, così da poter colmare potenziali lacune.
Inoltre, dal momento che le condizioni generali che i risk manager si vedono offrire per altri rami operativi possono essere più restrittive, è possibile aspettarsi che le aziende cerchino di assegnare coperture più consistenti alle captive.
Nuove formazioni
Il risk manager che intenda costituire una nuova captive di norma deve presentare uno studio commerciale al Consiglio di Amministrazione della propria società. Alcuni gestori del rischio che in passato hanno valutato questo percorso probabilmente non hanno avuto una motivazione sufficientemente forte da convincere la dirigenza della validità di questa strategia. Ma ora le tariffe più alte e le coperture limitate possono diventare argomentazioni davvero efficaci. Grazie ai risparmi tangibili che dimostrano come una captive possa ottimizzare i costi legati alla gestione del rischio, il risk manager ha lo strumento giusto per convincere il Consiglio di Amministrazione.
Se la trasformazione delle dinamiche tradizionali del mercato assicurativo può spingere un'azienda a scegliere di istituire una captive, una volta che questa è operativa i risk manager ed i rispettivi amministratori acquisiscono spesso abbastanza sicurezza da assumersi un livello di rischio superiore. In molti casi, quindi, valutano la sottoscrizione tramite captive di polizze in diversi rami operativi, e la captive diventa così parte integrante dell'approccio aziendale alla gestione del rischio, oltre che uno strumento chiave della filosofia aziendale globale relativa alla gestione dello stesso.
Attualmente le captive sono al centro dell'attenzione delle aziende più nuove e di quelle che in precedenza non erano auto-assicurate. Negli ultimi mesi ci siamo confrontati con numerose aziende di vario tipo in merito alla creazione delle captive.
Sebbene possa sorprendere, gli assicuratori con la mente più aperta vedono con grande favore l'istituzione di captive da parte dei clienti. Quando l'azienda sceglie una ritenzione maggiore o di creare una captive, ciò può tradursi in premi inferiori per gli assicuratori; tuttavia, dal momento che l'attachment point aumenta e l'attenzione verso le attività di gestione del rischio è maggiore, il premio che gli assicuratori sono in grado di ottenere diventa più redditizio.
A tal fine è necessario che si instauri un dialogo costruttivo e costante tra il cliente, i relativi consulenti e l'assicuratore. Gli assicuratori non vogliono sottrarsi ai mercati difficili. Desideriamo invece aiutare i clienti a sviluppare strategie sostenibili per il finanziamento del rischio che permettano loro di sopravvivere agli alti e bassi del ciclo assicurativo.
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