- Casualty
- Cyber Risk
- Danni Ambientali
- Programmi Internazionali
- Responsabilità Professionale
- Property
- Specialty

La sostenibilità pone le sue radici; perché un business sostenibile è un business migliore
February 13, 2023
di Suzanne Scatliffe
Director, Corporate Social Responsibility
La sostenibilità non è solo una buona cosa da fare; ma anche un buon modo di gestire il rischio. Integrare scelte a favore della sostenibilità nelle pratiche di business diventerà sempre più importante man mano che le aziende decidono di impegnarsi a combattere: il cambiamento climatico, la scala delle priorità dei loro clienti che si modifica ed i rischi che devono affrontare. Suzanne Scatliffe, Global Sustainability Director di ɫƵ ci spiega, in questo articolo, cosa possono fare gli assicuratori per aiutare i loro clienti affinchè la sostenibilità sia parte dei loro piani di risk management ed i passi che ɫƵsta intraprendendo per mettere la sostenibilità al centro di ciò che facciamo.
Gestione del rischio e sostenibilità vanno di pari passo. Nella nostra attività volta ad aiutare le aziende a resistere alle minacce e a costruire per il futuro, abbiamo un elevato know-how rispetto a come la sostenibilità porti ad una riduzione dei rischi ed a promuovere la resilienza.
Mentre le imprese di tutti i settori affrontano le sfide portate da cambiamento climatico come turbolenze macroeconomiche, influenza da parte degli azionisti ed aumento della concorrenza, solo per citarne alcune, è chiaro che incorporare la sostenibilità nelle pratiche aziendali non è solo una buona cosa da fare ma è oggi vitale.
Fare della sostenibilità una parte del modo in cui un’azienda opera e integrare la sostenibilità nel lavoro quotidiano di un'azienda, è ora riconosciuto come un modo per gestire meglio i rischi e un'opportunità di crescita responsabile.
Le aziende hanno bisogno di un ecosistema profittevole e di comunità sane per agire ed oggi, finalmente, il mondo si è reso conto di queste interdipendenze. Le imprese non possono più pensare che il capitale naturale e sociale sia illimitato e devono pensare a come adottare un approccio più equilibrato, e quindi sostenibile.
L'azienda di abbigliamento outdoor Patagonia Inc. ha intrapreso una nuova via quando ha incoraggiato i suoi clienti a riparare ed riutilizzare i vecchi abiti invece di acquistarne di nuovi. Il brand ha così guadagnato maggior rispetto e notorietà e questo si è tradotto anche in impatti economici positivi.
Nel 2011 Patagonia ha lanciato l'ormai famosa campagna pubblicitaria "Don't Buy This Jacket", incoraggiando i consumatori a riparare i vecchi capi di abbigliamento piuttosto che sostituirli. L'azienda ha sovvertito i cosiddetti sconti del "Black Friday" e del "Cyber Monday" incoraggiando invece i consumatori a pensare all'impatto ambientale della moda. Nel 2016, quando il marchio si è impegnato a devolvere il 100% delle vendite del Black Friday direttamente a organizzazioni non profit che lavorano per la protezione dell'aria, dell'acqua e del suolo, ha registrato vendite giornaliere da record, pari a circa 10 milioni di dollari: un'ottima notizia per le organizzazioni non profit e un modo sostenibile per creare consapevolezza e fedeltà al marchio.
Anche altre aziende hanno visto i vantaggi dell'integrazione della sostenibilità nel modo in cui educano e coinvolgono i consumatori. Il marchio di maionese Hellmann's, ad esempio, dal 2018 si è concentrato sulla riduzione dello spreco alimentare globale e ha fatto della sostenibilità un fattore di differenziazione chiave nella decisione d'acquisto del cliente. La campagna del marchio "Make Taste, Not Waste" incoraggia i clienti a riutilizzare gli avanzi - aggiungendo la maionese - e il suo sito web offre ai clienti l'accesso a ricette per utilizzare alimenti che altrimenti verrebbero buttati via.
Da quando ha iniziato a concentrarsi sulla riduzione degli sprechi alimentari, Hellmann's ha registrato un aumento delle vendite; nel 2020 le vendite sono aumentate del 10% rispetto all'anno precedente e nel 2021 dell'11%.
La società madre di Hellmann's, il gigante multinazionale Unilever, sta ponendo la sostenibilità idrica al centro dell'attenzione per i prossimi anni. Entro il 2030 intende implementare programmi di gestione delle risorse idriche in tutte le aree a maggiore stress idrico in cui opera. Se da un lato si tratta di un'azione socialmente responsabile, dall'altro è anche una mossa volta a ridurre i rischi che l'azienda stessa deve affrontare; il 40% di tutti i suoi siti produttivi globali si trova in aree soggette a stress idrico.
Un esempio del modo in cui Unilever fa della gestione dell'acqua una parte della sua attività quotidiana è in uno dei suoi stabilimenti di produzione di gelati in Turchia. L'azienda ricicla e riutilizza l'acqua necessaria per l'impianto nel tentativo di arrestare l’esaurimento della acque sotterranee.
L'azienda sta anche cercando di rendere più facile per i consumatori usare meno acqua nella loro vita quotidiana; con l’obiettivo, entro il 2030, che tutte le formulazioni dei suoi prodotti siano completamente biodegradabili – per proteggere le risorse idriche – e, inoltre, sta realizzando prodotti che non richiedono acqua per uso domestico, come una gamma di balsami per capelli che non devono essere risciacquati, rendendo i prodotti accessibili ai clienti in aree a rischio di stress idrico.
Queste aziende, e molte altre, hanno compreso il legame tra sostenibilità, coinvolgimento degli stakeholder e gestione del rischio. Tuttavia, non si tratta di una soluzione rapida: la costruzione di aziende più sostenibili deve essere un processo in continua evoluzione.
Evitare il cosiddetto greenwashing
Sebbene promuovere, attraverso i certificati di sostenibilità, il proprio impegno nei confronti dell’ambiente sia utile anche al business, le aziende in tutti i settori sono consapevoli della necessità di evitare il "greenwashing", ovvero la pratica di farsi passare per più rispettosi dell'ambiente di quanto non siano in realtà.
Il Greenwashing può assumere diverse forme, sia deliberate che accidentali, e può comprendere, ad esempio, il nascondere cattive pratiche dietro standard di buone pratiche a livello di settore, il mettere in risalto le pratiche positive per distogliere l'attenzione da elementi meno rispettosi dell'ambiente, il modificare gli obiettivi ed i target di sostenibilità prima che siano stati raggiunti ed il nascondere i dati sulla sostenibilità.
Negli ultimi mesi, diverse aziende famose si sono viste rivolgere accuse di greenwashing da attivisti, portatori di interesse e "citizen journalist", che conducono un'attività di social media 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Le aziende sono anche ora sottoposte ad un maggiore controllo da parte delle autorità di regolamentazione, desiderose di assicurarsi che rispettino le loro promesse di sostenibilità.
L'anno scorso la Competition & Markets Authority britannica ha annunciato la sua prima indagine ufficiale sul greenwashing, concentrandosi inizialmente sul settore della moda.
Così come le campagne di sostenibilità possono contribuire alla costituzione di un brand, il greenwashing al contrario può causare danni alla reputazione.
Il ruolo del settore assicurativo
Siamo consapevoli che come compagnia assicurativa abbiamo un ruolo da svolgere nell'aiutare i nostri clienti nel loro percorso verso una migliore sostenibilità. Così come lavoriamo con loro per comprendere i loro rischi, siamo consapevoli della necessità di integrare la sostenibilità in questo quadro di gestione del rischio. Le due cose vanno di pari passo; infatti, la sostenibilità è gestione del rischio.
Dobbiamo naturalmente cercare di mettere in pratica le nostre intenzioni sia per la sostenibilità e redditività a lungo termine che per aiutare i nostri clienti. Questo mese siamo infatti entrati in una fase successiva della nostra strategia di sostenibilità.
La nostra strategia “Roots of resilience” si basa su tre pilastri principali: valorizzare l’ambiente, affrontare il cambiamento climatico e integrare i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle nostre attività.
Il nostro obiettivo è proteggere e valorizzare l’ambiente aumentando la consapevolezza nella biodiversità ispirando sia i nostri clienti che i nostri colleghi ad essere consapevoli di tutto questo nei loro progetti.
Stiamo lavorando per un futuro a zero emissioni, ideando una mappa net-zero, coinvolgendo i colleghi in tutta l'azienda al fine di sviluppare prodotti e soluzioni sostenibili per i clienti, promuovendo una leadership di pensiero volta agli scambi commerciali equi a favore di un'economia a basse emissioni di carbonio e di soluzioni climatiche in linea con i bisogni della società.
Sappiamo che incorporare i principi ambientali, sociali e di governance (ESG) a ogni livello della nostra attività, dal basso verso l'alto, aumenterà la nostra resilienza. Formeremo i nostri colleghi, lavoreremo con le nostre catene di fornitura e ascolteremo i partner interni ed esterni per capire in quali ambiti le valutazioni ESG possono essere meglio integrate nei processi e nelle pratiche della nostra azienda.
Come azienda siamo aperti ad apprendere, così come i nostri clienti. Riconosciamo la necessità di lavorare al loro fianco per identificare i rischi, attuali e futuri, e le opportunità di incorporare una mentalità volta alla sostenibilità nelle decisioni di gestione del rischio. Solo lavorando in modo collaborativo possiamo promuovere un futuro più resiliente.
compilare il form sottostante per mettersi in contatto con l’autore dell’articolo
More Articles
- Per Paese
Risorse correlate
- Vedi tutto
Le coperture Commercial Property nel 2025
Preservare il Passato, ispirare il Futuro
ɫƵ in qualità di titolare, utilizza i cookies, tra l'altro, per fornire i propri servizi, migliorare la user experience, misurare il coinvolgimento del pubblico e interagire con gli account dei social network degli utenti. Alcuni di questi cookies sono opzionali e non saranno impostati automaticamente a meno che non li abilitiate cliccando il pulsante "ACCETTA TUTTI". È possibile disattivare questi cookies in qualsiasi momento tramite la sezione "Come gestire le impostazioni dei cookies" della nostra policy sui cookies.