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I panda: chi non li adora?
February 19, 2018
di Robert Heinzl
Class Underwriter, settore equini, bestiame e acquacoltura, AXA XL
Forse è per via del muso rotondo e adorabile che contrasta con gli occhi e le orecchie nere. O forse è per via del loro atteggiamento mite. O del loro stile di vita decisamente rilassato.
È difficile dire esattamente perché, ma chi non adora i panda giganti?
Sfruttando il loro fascino universale, negli anni Cinquanta il governo cinese iniziò a offrire panda giganti a determinati Paesi: forse l’esempio più famoso di quella che fu ribattezzata la “diplomazia dei panda” fu quando la Cina regalò agli Stati Uniti due panda giganti, Ling-Ling e Hsing-Hsing, dopo la storica visita di Richard Nixon nel 1972.
Curiosità: i panda giganti sono veri e propri orsi, appartenenti alla famiglia degli Ursidi. Il panda rosso, più piccolo, che vive anch’esso nelle regioni sudoccidentali della Cina, è l’unica specie vivente della famiglia Ailuridae.
Buone notizie
Anche se con alcuni vincoli, la Cina continua a offrire panda giganti a diversi Paesi e, quando questo accade, è una buona notizia per tutti.
Per il governo cinese si tratta di un’opportunità per presentarsi alle altre nazioni come partner e Paese amico. Quando i panda arrivano nella loro nuova casa (viaggiano sempre in coppia, nella speranza che possano riprodursi), è consuetudine che ad accoglierli ci siano le massime cariche istituzionali del Paese ospitante e della Cina: un’occasione del genere non può far altro che promuovere rapporti amichevoli tra leader mondiali.
Questi accordi sostengono, inoltre, gli sforzi compiuti dalle autorità cinesi per ricostituire la popolazione di panda giganti. Uno dei vincoli imposti dalla Cina sta nel fatto che gli animali non vengono semplicemente regalati, ma affittati. Attualmente, gli zoo devono pagare un milione di dollari l’anno per avere il privilegio di ospitare un panda gigante: i fondi raccolti vengono poi utilizzati per finanziare i programmi cinesi per la conservazione e la riproduzione della specie.
Curiosità: grazie ai notevoli sforzi profusi per la conservazione della specie e al sempre maggiore successo dei programmi di riproduzione in cattività, la popolazione di panda giganti è tornata ad aumentare. Oggi si stima che siano circa 1900 i panda che vivono in libertà, mentre altri 300 vivono in cattività; nel 2016 il loro stato di conservazione è stato riclassificato da specie “a rischio di estinzione” a “vulnerabile.”
E poiché tutti adorano i panda, non è certo una sorpresa che siano tanto ricercati dagli zoo di tutto il mondo: infatti, fanno vendere molti biglietti. Il primo giorno in cui Ling-Ling e Hsing-Hsing furono visibili al pubblico al National Zoo di Washington, furono più di 20.000 i visitatori attratti dai due panda, e nel corso del loro primo anno negli Stati Uniti, si stima che abbiano richiamato 1,1 milioni di persone.
Infine, questi accordi si rivelano vantaggiosi anche per i panda. I cinesi mettono a disposizione solo panda nati e cresciuti in cattività, le cui possibilità di sopravvivenza in natura sarebbero alquanto incerte. Inoltre, i panda giganti non sono animali molto sociali e si limitano a trascorrere la giornata da soli a masticare bambù. Negli zoo, i loro recinti sono grandi e ben forniti, come d’altronde richiede il governo cinese nel quadro degli accordi.
Più di recente, Meng Meng e Jiao Qing – i cui nomi significano Piccolo Sogno e Tesorino – sono stati accolti dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal presidente cinese Xi Jinping quando sono arrivati nel nuovo recinto da 9 milioni di euro dello zoo di Berlino. I notiziari hanno parlato dell’evento come di una “gradita distrazione” dalle questioni più spinose che caratterizzano i rapporti tra Germania e Cina. Nel frattempo, lo zoo di Berlino si aspetta un aumento vertiginoso delle visite.
Come d’abitudine, i panda non sono apparsi affatto imbarazzati da tutte le attenzioni a loro riservate.
Beni di valore
Anche se può sembrare un’affermazione un po’ grossolana, questi animali così teneri e simpatici rappresentano anche un bene di valore. Per i Paesi ospitanti e gli zoo che li hanno ricevuti in prestito dal governo cinese, costituiscono un investimento notevole. In particolare, gli zoo sviluppano spesso delle complesse campagne di marketing incentrate sui panda giganti, nella speranza che un aumento dei visitatori possa coprire i costi necessari per nutrire e ospitare gli animali, oltre all’importo annuale da versare ai cinesi.
È per questo motivo che gli zoo assicurano i loro panda giganti, sia durante il trasporto sia in loco.
XL Catlin è uno degli assicuratori leader per questo tipo di coperture. Grazie alle nostre polizze, gli zoo si tutelano da eventuali infortuni o decessi durante il viaggio o la permanenza presso lo zoo. In caso di lieto evento, poi, assicuriamo anche i cuccioli a partire dai sei mesi di età.
Curiosità: appena nati, i panda sono minuscoli e hanno bisogno di molto tempo e tante cure per crescere; tendenzialmente, cominciano a camminare solo dopo 75 giorni. In circa la metà dei casi, la femmina partorisce due gemelli. In natura, si occuperebbe solo di uno dei due, lasciando morire l’altro. In cattività, i responsabili degli zoo aiutano la madre a occuparsi di entrambi i cuccioli, tanto che ora i tassi di sopravvivenza si avvicinano al 100%.
In particolare, a diffondersi notevolmente è la copertura in viaggio, visto che sono sempre più numerosi gli zoo e gli acquari che si scambiano animali, soprattutto per la riproduzione di specie a rischio di estinzione o vulnerabili.
Polizze sempre più comuni
XL Catlin è leader nel mondo anche per le assicurazioni relative ad animali che vivono in zoo e acquari. Anche se la maggior parte della nostra gamma di polizze per bestiame riguarda operazioni commerciali e cavalli, gli animali “esotici” di zoo e acquari rappresentano una percentuale non trascurabile del nostro portafoglio.
Per esempio, di recente abbiamo assicurato un pesce sega di 3,5 metri in viaggio dall’Asia al Medio Oriente.. Ma abbiamo assicurato anche giraffe, lupi, elefanti, delfini e pinguini.
In particolare, a diffondersi notevolmente è la copertura in viaggio, visto che sono sempre più numerosi gli zoo e gli acquari che si scambiano animali, soprattutto per la riproduzione di specie a rischio di estinzione o vulnerabili.
Tali scambi sono stati facilitati anche dai progressi compiuti nei trasporti. Per esempio, molte linee aeree internazionali mettono a disposizione stive speciali per il trasporto degli animali. Inoltre, diversi grandi aeroporti hanno realizzato terminal specifici riservati a cani, gatti, cavalli, uccelli, pesci e animali da zoo, come panda, tigri e pinguini. Per esempio, l’aeroporto di Francoforte ha creato una “lounge” per soddisfare le esigenze dei tanti animali che vi transitano ogni anno: una vera e propria “arca di Noè.”
Sebbene lo stress sia sempre motivo di preoccupazione durante il trasporto di animali, grazie ai progressi compiuti nella realizzazione dei container e alle maggiori conoscenze su come trasportare in sicurezza specie diverse, i rischi sono stati notevolmente ridotti. Nel caso del pesce sega, per esempio, è stata necessaria una vasca aerata più grande del solito.
Anche se ormai la maggior parte degli spostamenti avviene senza problemi, sono ancora molte le sfide da affrontare quando si trasportano animali, spesso di grande valore, verso la loro nuova casa. Conoscere i potenziali rischi e poter contare sul supporto di un team di esperti è fondamentale per stipulare una buona assicurazione contro il rischio.
Per esempio, Meng Meng e Jiao Qing sono stati trasportati su un volo diretto da Chengdu a Berlino all’interno di container appositamente attrezzati, con provviste abbondanti e sotto l’occhio attento di due guardiani di Chengdu e del veterinario capo dello zoo di Berlino. Nel corso delle 12 ore di viaggio, hanno fatto quello che fanno di solito i panda giganti: mangiare germogli e foglie.
Curiosità: i panda trascorrono dalle 16 alle 18 ore al giorno mangiando, e consumano una quantità di bambù pari a circa un terzo del loro peso. Tuttavia, digeriscono soltanto l’equivalente di quello che mangiano in un’ora.
Informazioni sull’autore: Robert Heinzl è Class Underwriter per il team XL Catlin specializzato in equini, bestiame e acquacoltura di Londra. Per maggiori informazioni scrivi a simona.fumagalli@xlcatlin.com.
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