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Programma globale e Captive Regional Director, Asia

La Belt and Road Initiative (BRI) − o nuova via della seta − è un'ambiziosa strategia di sviluppo delle infrastrutture annunciata dal governo cinese. L'iniziativa interesserà oltre 70 Paesi con un costo stimato intorno a 1 bilione di dollari statunitensi. Si stima che le aziende cinesi abbiano assicurato contratti di costruzione per un valore superiore a 340 miliardi di dollari statunitensi, mentre il governo cinese ha investito finora oltre 210 miliardi di dollari statunitensi. Data l'enorme portata di questo progetto, l'impatto della BRI si farà sentire ben al di là delle aziende direttamente coinvolte. Shiwei Jin, Global Program & Captive Regional Director - Asia, presso É«¶à¶àÊÓÆµa Hong Kong, spiega come i clienti stiano valutando l'impiego di strutture captive e programmi globali che li aiutino a gestire il rischio dell'iniziativa, indipendentemente dal loro diretto coinvolgimento nel progetto.


D. Qual è l'impatto della BRI sulla gestione del rischi e sulle strategie di trasferimento del rischio?

R. Data la dimensione della BRI, persino le dinamiche dei prodotti assicurativi tradizionali (come quelli property, construction, energy, liability e marine) cambieranno e i clienti − insieme ai loro intermediari e (ri)assicuratori − dovranno valutare queste coperture con occhi diversi. In termini di portata e complessità, un gran numero di progetti BRI non hanno precedenti nei Paesi interessati dall'iniziativa. Per esempio, la rete ferroviaria pianificata tra la Cina e il Laos sarà costituita da 75 tunnel: un progetto enorme che richiede dei massimali assicurativi molto elevati e una considerevole esperienza nel campo. Inoltre, emergono nuovi attori complessi: agenzie governative locali e nazionali cinesi, organizzazioni internazionali e comunità locali. Tutti loro esprimono nuove esigenze economiche e sociali. Per gestire le relazioni tra assicurati locali, aventi diritto, autorità di vigilanza, investitori e gruppi di interesse, sono quindi necessarie nuove competenze. Infine, tali prodotti assicurativi richiedono una comprovata esperienza in termini di risk engineering, sottoscrizione e servizi di gestione dei sinistri.

Ma non solo: per assicurare alcuni dei rischi inediti generati dal loro coinvolgimento nei Paesi della BRI, i clienti dovranno anche valutare prodotti ancora più di “nicchia”.

Per la nostra community di gestione del rischio è importante pensare alla BRI con una visione di lungo periodo. Si prevede, infatti, che la BRI duri almeno fino al 2030: questo lasso di tempo consente quindi di sviluppare una struttura captive in grado di evolvere di pari passo con i rischi.

Il massiccio investimento nella BRI porterà non solo a un’evoluzione del risk landscape, ma anche a una maggiore conoscenza della base dei rischi in questi mercati locali. Quest'ultimo aspetto si aggiungerà senza dubbio all'attuale crescita della sofisticazione nell'ambito della gestione del rischio tra i clienti operanti in Asia.

D. Quali sono i tipi di rischio che i clienti coinvolti nella BRI devono prendere in considerazione?
R. Molti rischi acquisiranno importanza sia per i clienti che partecipano a progetti della BRI sia per coloro che, seppur non direttamente coinvolti nell'iniziativa, operano in Paesi interessati dalla BRI. Alcuni di questi richiedono obbligatoriamente alle aziende l'acquisto di determinate coperture assicurative, quali la responsabilità civile del datore di lavoro e la responsabilità civile inquinamento. E molti di quegli stessi Paesi diventano sempre più litigiosi. I clienti devono prestare attenzione a questi sviluppi.

Molti rischi legati ai progetti della BRI sono di tipo normativo, operativo, politico ed economico e, sulla questione, è stato condotto un gran numero di analisi approfondite. Per quanto concerne il trasferimento del rischio, le aziende che svolgono operazioni in Paesi situati lungo la BRI avranno bisogno di prodotti di nicchia, come, ad esempio, coperture assicurative che proteggano contro atti terroristici, sequestri e richieste di riscatto, rischi di natura politica e per le attività di logistica e di spedizione di beni, macchinari ed impianti: le soluzioni proposte dovranno essere pertinenti, chiare e sicure, in modo da proteggere persone, beni e guadagni. I miei colleghi della gestione delle crisi mi dicono sempre: “I prodotti di gestione delle crisi sono molto più che coperture assicurative o di capitale. Comprendono consulenti che aiutano i clienti a prevenire incidenti lavorando con loro per gestire le crisi. Ciò prevede anche lo sviluppo e l'implementazione di una strategia mediatica di intervento in caso di problemi. Per un'azienda è estremamente importante proteggere i propri dipendenti da qualsiasi rischio, ovunque si trovino nel mondo”.

I prodotti assicurativi vanno costantemente rivisti e aggiornati se necessario, per consentire alle imprese di stare al passo con rischi in continua evoluzione: dalle minacce alla sicurezza dovute a guerre, insurrezioni e sequestri ai rischi emergenti come la cyber-estorsione e gli attacchi armati. Sia le captive esistenti che i potenziali clienti devono interagire attivamente con i loro intermediari finanziari e (ri)assicuratori per seguire da vicino lo sviluppo di questi prodotti di nicchia nei mercati pertinenti e conoscere più approfonditamente i rischi esistenti e le coperture fornite. In questo modo potranno costruire intorno a essi una strategia olistica di gestione del rischio. E una volta pronte, le captive saranno in grado di affrontare alcuni di questi rischi di ultima generazione, come gli attacchi cyber e il terrorismo, portando beneficio alla relativa offerta assicurativa e alla gestione globale del rischio.


D. Qual è la situazione delle società presenti in Cina?

R. In Cina, l'acquisto di assicurazioni da parte di molte imprese era tradizionalmente indotto da requisiti contrattuali; di solito, si trattava di coperture relative ai beni. Ma da quando ha preso il via la BRI, queste aziende sono più esposte ai requisiti normativi, di conformità e di rischio degli altri Paesi del mondo. La consapevolezza del rischio è molto aumentata e le strategie di acquisto delle assicurazioni e di gestione del rischio di queste aziende sono diventate più sofisticate, andando a concentrarsi non solo sulla copertura dei beni ma anche sulla responsabilità civile e sui rischi incorsi dalle persone.
Alla stregua dei clienti esteri, i clienti situati in Cina sono soggetti a dinamiche di rischio in continuo divenire. Le captive possono essere uno strumento prezioso per consentire ai clienti di gestire il rischio locale. Ci aspettiamo inoltre un interesse sempre crescente nei confronti delle captive come parte della strategia generale di gestione del rischio.


D. Se le aziende non sono coinvolte in progetti BRI, come potrà l'iniziativa incidere su di esse e sull'attenuazione del loro rischio?

R. Le aziende devono partecipare al cambiamento che la BRI porterà nell'intero ecosistema economico, indipendentemente dal fatto che vi siano direttamente coinvolte. La gestione del rischio e le dinamiche assicurative dei Paesi lungo la BRI stanno cambiando e continueranno a cambiare come risultato di questa iniziativa. Le tariffe di determinati tipi di coperture assicurative potranno salire o scendere, gli standard locali e le migliori coperture sul mercato si evolveranno, a seconda della natura dei rischi e delle dinamiche del mercato assicurativo locale. Naturalmente, è possibile utilizzare le captive per contenere rischi eccessivamente onerosi o per i quali una copertura non è del tutto disponibile sul mercato. Per quanto concerne le multinazionali, le captive possono avvalersi di un programma globale diretto da operatori internazionali con competenze in ambito legale, contributivo, creditizio e di gestione dei sinistri. Traendo vantaggio dal contenimento dei costi e dalla competenza nella gestione del rischio, le captive possono quindi contenere i rischi in tutti i territori interessati e nel rispetto della conformità.


Questo articolo è apparso per la prima volta sull'International Programme News.

Il presente articolo rappresenta in termini generali talune iniziative di carattere imprenditoriale e assicurativo, afferenti alla BRI. Pertanto tale articolo non costituisce prestazione né offerta o promozione di attività assicurativa; né costituisce attività di intermediazione, consulenza o, più in generale, attività di distribuzione assicurativa.

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